Il sapore del comunismo

(Kazimir Severinovich Malevich)

Ci sono tante immagini che mi solleticano il cuore durante questo viaggio nei ricordi. In quei Balcani che vivevo quando ero piccolo, e che mi sono voluto riprendere oggi, prima che sia troppo tardi perché da buon caratteraccio di pensiero penso sempre che non si sa mai. Tante immagini e tutti i sensi dentro questa due giorni da Roma a Bucarest, via Venezia, Zagabria, Belgrado, Timisoara. C’è il contatto con la cuccetta delle Zeleznice Srbjie, un delirio di felicità. Sfioro i sedili di vecchio velluto verde, quello stesso velluto che c’era venti anni fa. Vent’anni fa lo vedevo dal finestrino del mio vagone letto, ed era del treno che andava verso Sarajevo e Skopje, e poi Sofia e Istanbul. Me lo sono assaporato tutto, quel sapore. È rimasto com’era vent’anni fa, ha resistito anche alla guerra che leggevo tutti i giorni sulla Repubblica tornando da scuola. È il sapore del comunismo. Non lo saprei descrivere, ma lo riconoscerei in mezzo a qualsiasi altro.


(continua..)

racconto di Nicola Sereni